Rapporto annuale 2001

Amnesty International - Pubblicazioni


Rapporto Annuale 2001

Map of Guinea (the Republic of)

Guinea (the Republic of)

Vi sono state notizie di violazioni dei diritti umani nelle zone di confine, nel contesto di incursioni e sconfinamento da parte di gruppi armati di paesi vicini. Parecchi prigionieri di coscienza, tra cui il leader di spicco dell'opposizione Alpha Condé, sono stati condannati a pene detentive dal Tribunale per la sicurezza dello stato a seguito di processi iniqui. Continuano a essere all'ordine del giorno le torture nei confronti dei detenuti per estorcere confessioni o per intimidire i sospettati.

Contesto

Scontri armati tra forze di sicurezza e gruppi armati di paesi confinanti si sono intensificati a partire da settembre nelle zone del confine meridionale. Le autorità della Guinea hanno accusato la forza d'opposizione della Sierra Leone, il Fronte rivoluzionario unito (Ruf) e le autorità della Liberia di appoggiare gli attacchi degli sconfinanti, tra cui disertori dell'esercito guineano. La Liberia ha accusato la Guinea di offrire asilo a dissidenti che combattevano contro le truppe governative nel nord della Liberia dai primi di luglio (vedi Liberia).

Il conflitto ha obbligato migliaia di persone a fuggire dall'area. In dicembre, i capi di stato della Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (Ecowas), incontratisi nel Mali, hanno deciso d'inviare una forza d'intervento di polizia lungo i confini della Guinea. Il summit dell'Ecowas ha inoltre proposto un 'meeting urgente' tra i leader dei tre paesi (Guinea, Liberia e Sierra Leone) sotto l'egida dell'Ecowas e dell'Organizzazione per l'unità africana.

In giugno si sono tenute le elezioni amministrative, disturbate tuttavia da violenza e da accuse di brogli elettorali. Fonti ufficiali hanno confermato che cinque persone sono state uccise e altre ferite dopo che avevano protestato contro i ritardi nell'annunciare i risultati delle elezioni. Le elezioni sono state vinte dal partito di governo: Partito dell'unità e del progresso. Secondo l'opposizione i risultati non sarebbero stati validi. Le elezioni del parlamento originariamente fissate per giugno 1999 sono state rimandate e alla fine del 2000 non erano ancora state tenute.

Prigionieri di coscienza

In aprile Alpha Condé, presidente della Riunione del popolo della Guinea (Rpg), e altre 47 persone sono state processate con l'accusa di minacciare la sicurezza dello stato. Il loro processo davanti al Tribunale per la sicurezza dello stato non è stato conforme agli standard internazionali sui processi equi. In settembre Alpha Condé è stato condannato a cinque anni di carcere e altri 10 imputati a pene variabili da un anno con la sospensione fino a tre anni di carcere. Altri quattro sono stati condannati in contumacia.

Amnesty International ha inviato un osservatore alle prime udienze di questo processo, che è continuato da aprile a settembre. AI ha concluso che tutti i condannati ancora in prigione erano prigionieri di coscienza, detenuti unicamente a causa della loro appartenenza politica, senza prove d'aver usato o promosso violenza. AI ha espresso particolare preoccupazione riguardo al fatto che gli imputati fossero detenuti per mesi in incommunicado e che la maggior parte di loro fossero stati torturati per estorcerne confessioni. Queste confessioni sono state accettate dalla corte, nonostante le prove di tortura. Il diritto a un equo processo non è stato rispettato nel corso della fase investigativa. Gli avvocati non hanno avuto accesso ai fascicoli dei loro clienti fino a cinque giorni dall'inizio del processo, e nel corso del processo un avvocato della difesa è stato oggetto di gravi intimidazioni da parte del ministro della Giustizia.

Il Tribunale per la sicurezza dello stato, un tribunale speciale, era composto da magistrati nominati direttamente dal presidente, nonostante Alpha Condé fosse un esponente di spicco dell'opposizione e un ex candidato alle presidenziali. Inoltre, contrariamente agli standard internazionali, il verdetto di questo tribunale speciale non prevedeva una fase d'appello. L'unico appello possibile, quello in cassazione, ha vietato qualsiasi riesame dei fatti. AI ha dunque chiesto non solo l'immediato e incondizionato rilascio dei prigionieri di coscienza, ma anche l'abolizione del Tribunale per la sicurezza dello stato nel caso in cui le sue procedure non siano in linea con gli standard internazionali sull'equità dei processi.

Tortura e maltrattamenti

Torture di detenuti per estorcere confessioni o per intimidire i sospettati hanno continuato a essere riferite frequentemente. La maggior parte dei processati insieme ad Alpha Condé sono stati oggetto di maltrattamenti o torture al momento del loro arresto nel 1999, per estorcerne confessioni o per far loro firmare dichiarazioni che incriminassero il leader del Rpg. Nel corso di una missione di ricerca nell'aprile 2000, delegati di Amnesty International hanno raccolto le testimonianze di un gran numero di coimputati. Essi hanno descritto le tecniche di tortura impiegate dalle forze di sicurezza, tra cui: percosse in tutto il corpo, schiaffi, pugni e calci; soffocamento sott'acqua in mare, denutrizione, e minacce di morte. Le vittime hanno affermato che persone vicine alla presidenza erano presenti mentre venivano torturati.

Sono anche stati riferiti casi di arresti arbitrari seguiti da torture e maltrattamenti e di donne accusate di appoggiare l'opposizione fatte oggetto di violenza sessuale mentre erano detenute nel 1998.

Decessi in carcere

Almeno una persona è deceduta in carcere a seguito di torture.

*Il sergente Guey Keita è morto nel corso della notte del 15 gennaio, dopo essere stato lasciato senza mangiare per otto giorni. La sera prima della morte, era stato torturato nel tentativo di fargli ammettere di aver ricevuto denaro da Alpha Condé.

Attacchi di rappresaglia contro i rifugiati

A settembre, a seguito delle incursioni di gruppi armati della Liberia e della Sierra Leone, il presidente della Guinea ha esortato le forze di sicurezza a ricercare ovunque affinché i sospettati fossero arrestati. Ha esortato la comunità internazionale a "liberare" la Guinea dalle migliaia di rifugiati da questi due paesi e ha esortato "civili e membri delle forze armate" guineani a "schiacciare gli invasori". Dopo queste affermazioni, parecchie centinaia di rifugiati della Sierra Leone e della Liberia sono stati arbitrariamente arrestati a Conakry. AI si è pubblicamente appellata al governo affinché proteggesse i diritti fondamentali dei rifugiati.

A metà settembre, a seguito di un attacco a Macenta, una città al confine con la Liberia, Mensah Kpognon, membro dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur), è stato ucciso. Laurence Djeya, altra dipendente dell'Acnur, è stata rapita. é riuscita a fuggire e a raggiungere la Costa d'Avorio un paio di settimane dopo.

Rapporti e missioni di Amnesty International

Guinea: The Alpha Condé affair - A mockery of a trial (AI Index: AFR 29/002/2000F)

Delegati di AI hanno visitato la Guinea in aprile per condurre ricerche e per tenere colloqui con il governo. Non è stato possibile per alcun funzionario del governo incontrare la delegazione. In aprile AI ha inviato un osservatore al processo di Alpha Condé e di altri 47 davanti al Tribunale per la sicurezza dello stato.


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