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Rapporto Annuale 2001
Parecchie decine di prigionieri per motivi di opinione, sono stati arrestati e trattenuti in stato di fermo per brevi periodi in seguito alla sospensione, talvolta violenta, da parte della polizia di incontri pubblici, spettacoli teatrali e dimostrazioni pacifiche condotte da gruppi in difesa dei diritti umani o gruppi politici vari. Un difensore dei diritti umani è stato ucciso in circostanze sospette. Si sono verificati continuamente casi di tortura di sospetti criminali compiuti dagli agenti addetti alla sicurezza; in alcuni casi le torture hanno portato al decesso in detenzione; fra gli uccisi vi erano anche 6 prigionieri del braccio della morte. Alcune uccisioni commesse da agenti di sicurezza sembra siano state esecuzioni extragiudiziali. Le condizioni carcerarie continuano a essere molto dure. Almeno 25 persone sono state condannate a morte. Alla fine del 2000 le persone condannate a morte sarebbero più di 1000.
Contesto
Un rapporto del Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, che aveva per oggetto la sua missione in Kenya nel 1999, ha evidenziato come l'uso della tortura da parte degli agenti di polizia fosse diffuso e sistematico, soprattutto per ottenere informazioni e confessioni, ma anche per procedere a punizioni extragiudiziali. Le raccomandazioni del Relatore speciale prevedevano l'esclusione delle confessioni rilasciate alla polizia come prova durante i processi e l'abolizione delle punizioni corporali. Il governo ha dichiarato che tutte le raccomandazioni del rapporto saranno implementate.
A ottobre è stato pubblicato il Decreto sugli emendamenti al codice penale. Nel progetto è stato incluso, insieme alle raccomandazioni indicate, un progetto di legge per la nomina di una Commissione indipendente sui diritti umani, con il potere di investigare sulle violazioni dei diritti umani e visitare le prigioni e altri luoghi di detenzione. Tuttavia, è stata sollevata la preoccupazione sul fatto che i membri della Commissione possano essere nominati dal presidente. é stato anche pubblicato un progetto di legge sulla violenza domestica (Protezione della famiglia) che si propone l'obiettivo di rafforzare la tutela legale delle donne e dei bambini. Mentre queste riforme legislative sono state accolte positivamente, le organizzazioni di tutela ai diritti umani si sono chieste se, senza appropriate risorse e addestramento, ci sarebbero stati reali cambiamenti, specialmente nelle aree rurali povere, dove le associazioni per i diritti umani, che hanno intrapreso dei programmi educativi, subiscono minacce.
In luglio il Fondo monetario internazionale ha rinnovato al Kenya i prestiti che erano stati sospesi dal 1997. Le condizioni imposte dal Fondo comprendevano la riforma al sistema giudiziario e misure anti-corruzione.
È stato condotto un acceso dibattito riguardante la forma che dovrebbe assumere il processo di riforma costituzionale. A luglio il progetto di legge sulla costituzione del Kenya (Emendamento) è stato approvato, per consentire la nomina di 15 commissari per riformare la Costituzione. I membri dell'opposizione parlamentare hanno ostacolato il progetto e hanno appoggiato il processo di riforma parallelo, organizzato nel 1999 da leader religiosi e altri gruppi, per ostacolare il controllo da parte del parlamento della riforma costituzionale.
Gravi casi di siccità in alcune parti del Kenya hanno provocato tensioni fra diverse comunità per l'approvvigionamento dei pascoli e di acqua per i loro animali. In maggio gli scontri fra le comunità somala e borana hanno causato un certo numero di vittime. L'esercito kenyota è stato accusato di uso indiscriminato della forza, dopo che un elicottero militare aveva aperto il fuoco durante un'operazione per fermare gli scontri.
Più di 25.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case nel mese di dicembre nell'area di Wajir, vicino al confine etiopico, dopo scontri armati sul confine.
Tortura e maltrattamenti
Sono pervenute nel 2000 numerose denunce di torture subite da parte di agenti di polizia, anche se il numero degli agenti arrestati è aumentato. Ci sono state anche notizie di torture commesse da alcuni gruppi di vigilantes, autorizzati dai commissari provinciali ad arrestare, detenere e interrogare i sospetti criminali.
*In ottobre una ragazza sedicenne trattenuta in stato di fermo per possesso illecito di alcol nel campo di Chiefs' Eshirakwe, nella provincia ovest del distretto di Kakamega, sarebbe stata violentata da un agente di polizia amministrativa, il quale l'avrebbe fatta uscire dalla sua cella e condotta a casa sua durante la notte. In base a quanto riferito dalla ragazza, l'agente l'avrebbe minacciata di morte se lei avesse riferito ad altri della violenza subita. I parenti hanno denunciato le minacce a cui sono stati sottoposti dagli agenti del campo di Chiefs, dopo aver riferito alla polizia la violenza subita dalla ragazza.
Sparatorie
Mentre cercavano di arrestare sospetti criminali, gli agenti di polizia hanno colpito e ferito con armi da fuoco diverse persone, compresi alcuni bambini.
*È stato riferito che in gennaio, Chesoritich Kalomermoi, di 7 anni, è stata ferita con un'arma da fuoco da agenti di polizia che hanno sparato dentro l'abitazione della sua famiglia, in Baringo, nella provincia di Rift Velley, nel tentativo di arrestare suo padre.
*In aprile la diciottenne Muslima Abdi Owl è stata ferita con un'arma da fuoco dagli agenti di polizia che sparavano contro donne e bambini che protestavano per l'assegnazione della terra nella città di Garissa, nella provincia nord-est. Le autorità hanno accusato le donne di avere lanciato pietre contro la polizia.
Decessi durante la custodia cautelare
Almeno 15 persone sono decedute durante il periodo di custodia cautelare nel corso del 2000, in seguito alle torture subite da parte della polizia e degli agenti di polizia.
*In base a quanto riferito, in aprile Sophia Nyaguthii Mbogo, incinta di 4 mesi, è deceduta in seguito alle torture subite mentre si trovava in stato di fermo. Inizialmente era stata trattenuta al posto di polizia di Kagio e successivamente alla stazione di polizia di Baricho, per un sospetto di furto. In seguito a un'autopsia, sarebbe stata indicata come causa della morte un'emorragia interna. L'autopsia avrebbe inoltre evidenziato che metà del suo corpo era coperto di bruciature.
In base alla legge kenyota, la donna avrebbe dovuto venire formalmente accusata entro 24 ore e rilasciata. In seguito all'accaduto, un agente di polizia è stato arrestato.
*A settembre sei prigionieri nel braccio della morte nella prigione di King'ong, a Nyeri, nella provincia centrale, sono deceduti durante un tentativo di fuga. Il rapporto iniziale della polizia ha riportato che erano morti in seguito a colpi di arma da fuoco sparati dagli agenti carcerari per ostacolare la loro fuga. Un'autopsia ha rivelato che nessuno dei corpi recava ferite di arma da fuoco e attribuiva la causa della morte alla caduta da un'altezza elevata. Il pubblico ministero ha ordinato un'inchiesta, che è stata aperta in dicembre. I gruppi sui diritti umani e altri soggetti sospettano che i prigionieri siano stati picchiati a morte e che le autorità stiano cercando di insabbiare le inchieste. Una seconda autopsia ha rivelato che i corpi sono stati sottoposti a continui traumi provocati da oggetti contundenti, lesioni non compatibili con una caduta. Nella stessa tomba sono state rinvenute parti del corpo di un altro detenuto, con tipologie di ferite simili. Il corpo di uno dei prigionieri, James Irungu Ndugo, non è stato trovato.
Nessun rapporto del commissario degli istituti di detenzione è stato reso pubblico nel 2000 e nessuno degli agenti della polizia penitenziale è stato sospeso durante le indagini.
Bastonature
In giugno il governo ha annunciato che le punizioni corporali nelle scuole sono state vietate in seguito a ripetuti rapporti riguardanti bambini feriti o uccisi in seguito a bastonature. Un precedente divieto del 1996 non era stato rispettato.
*In base a quanto riportato, a settembre, Edwin Mogire, di 11 anni, è morto dopo essere stato bastonato da un insegnante della scuola media di Nyamasakia, nella provincia di Nyanza. L'insegnante è stato arrestato un mese dopo la riesumazione della salma e l'esecuzione di un'autopsia.
Omicidi da parte della polizia
Gli agenti di polizia hanno ucciso un elevato numero di persone nel corso del 2000, in seguito all'uso indiscriminato della forza, sparando a caso nel corso dell'inseguimento di sospetti criminali. Nonostante numerosi agenti di polizia siano stati arrestati, le indagini relative ad alcuni omicidi sono apparse sommarie e gli ufficiali di polizia frequentemente si sono autogiustificati sulla base del fatto che si trattava di criminali.
*In maggio un'unità di polizia, interna al dipartimento di indagini criminali, sorto nel 1997 per combattere i crimini violenti, è stata sciolta e gli agenti sono stati trasferiti ad altri reparti di polizia. Sembra che membri del dipartimento fossero stati coinvolti in torture, esecuzioni extragiudiziali e crimini violenti. Le autorità hanno negato tutto. A giugno due ex membri sono stati arrestati e accusati dell'omicidio di Joseph Piorei, dopo che, da un'inchiesta condotta nell'agosto del 1999, era emerso che era stato colpito dieci volte con un'arma da fuoco mentre era disarmato.
Difensori dei diritti umani
Un elevato numero di prigionieri di coscienza sono stati arrestati durante il 2000 per brevi periodi, dopo la sospensione, anche violenta, di incontri pubblici, spettacoli teatrali e dimostrazioni pacifiche, organizzate da gruppi per i diritti umani, religiosi, ambientalisti o di altro genere. A novembre il presidente ha accusato alcune organizzazioni non governative di agire come gruppi sovversivi, solo apparentemente democratici. Almeno 11 persone sono state accusate di riunioni illegali alla fine dell'anno. Un difensore dei diritti umani è stato ucciso in circostanze sospette.
*In marzo 11 difensori dei diritti umani sono stati arrestati mentre rappresentavano uno spettacolo che faceva parte di un programma di educazione civica per gli ogiek, indigeni abitanti nella foresta di Tinet, nella provincia di Rift Valley. Sono stati accusati di "organizzare riunioni illegali" e trattenuti in stato di fermo per 6 giorni prima del rilascio. Le accuse sono cadute in maggio. Più di 5000 persone hanno dovuto affrontare lo sfratto a Tinet, che è il centro degli scontri per la terra fra il governo e gli ogiek.
*In aprile 63 persone, comprese suore, studenti e difensori dei diritti umani, sono stati arrestati durante una dimostrazione pacifica per l'annullamento del debito estero del paese, organizzato dalla Campagna giubilare del 2000 per la riduzione del debito del Kenya. Erano accusati di riunioni illegali e sono stati rilasciati su cauzione. Le accuse sono state ritirate a maggio.
*Ad agosto padre Kaiser, un prete cattolico statunitense, è stato ucciso in circostanze sospette. Deciso sostenitore dei diritti umani, nel 1998 aveva provato la presunta complicità di alcuni ministri del governo in una inchiesta giudiziaria condotta per far luce sulle cause della violenza politica in Kenya fin dal 1992. Al momento della sua morte stava seguendo il caso di una presunta vittima di stupro, che adduceva prove contro un importante ministro del governo.
Comizi politici
I comizi organizzati dai politici sono stati violentemente interrotti dalla polizia.
*Ad agosto una persona è stata uccisa e molte altre ferite durante l'interruzione da parte della polizia e delle forze di sicurezza di un comizio pacifico pro-democrazia. I comizi di numerosi membri dell'opposizione sono stati ostacolati e i relatori sono stati confinati con la forza negli edifici del parlamento da ragazzi armati pronti all'attacco nel caso in cui avessero tentato di andarsene. La polizia armata che circondava il palazzo non ha intrapreso alcuna azione per prevenire gli attacchi.
*Ad ottobre il presidente Moi ha vietato i comizi organizzati dal nuovo movimento pro-democrazia, Muungano wa Mageuzi (Movimento del popolo per il cambiamento), organizzato dall'opposizione, da politici governativi e da altri gruppi. Il movimento ha rifiutato di accettare il divieto. In novembre, un comizio nella città di Eldoret, nella provincia di Rift Valley, è stato interrotto dalla polizia con bombe asfissianti lanciate contro più di 2000 persone, fra cui 10 membri del parlamento, nel tentativo di evitare che raggiungessero il raduno.
*Il 26 novembre, al centro Tumsifu Kisumu, nel Kenya occidentale, circa 50 giovani hanno violentemente interrotto un discorso pubblico sulla Costituzione kenyota, organizzato da parte dell'Iniziativa Ufungamano, che sta sfidando il controllo parlamentare della riforma costituzionale. I giovani, armati con bastoni, asce e pietre, hanno attaccato i partecipanti mentre, in base a quanto è stato riportato, la pattuglia di polizia era nelle vicinanze e osservava senza intervenire. Una bomba a petrolio è stata lanciata contro Oki Ombaka, presidente della Commissione del popolo del Kenya. Tra i feriti vi sono membri della commissione e giornalisti. Non solo la polizia non ha fatto alcun tentativo per fermare la violenza, ma quando Oki Ombaka ha tentato di presentare un esposto ufficiale, il capo della polizia locale si è rifiutato di accogliere l'esposto e lo ha fisicamente allontanato dalla stazione di polizia.
Libertà di stampa
Le restrizioni alla libertà di stampa sono proseguite. Alcuni giornalisti sono stati arrestati e altri malmenati. Le stazioni radio private che trasmettevano in lingua locale sono state minacciate di chiusura e sono stati proposti degli emendamenti al decreto sui libri e i giornali, con l'obiettivo di innalzare significativamente i vincoli alle licenze richiesti per poter intraprendere le pubblicazioni.
*A gennaio Vitalis Musebe e Mukalo wa Kwayera, dirigente e direttore della cronaca del "People", un quotidiano indipendente, sono stati arrestati e accusati in base alla Legge sui segreti di ufficio, per un articolo sul decadimento morale nell'esercito. Alla fine del 2000 il caso era ancora pendente.
Rifugiati
Vi sono stati continue notizie di minacce da parte della polizia nei confronti dei rifugiati. In luglio oltre 300 persone, per lo più somali, sono stati arrestati a Mombasa e accusati di essere immigrati illegali.
Pena di morte
Almeno 21 persone sono state condannate a morte nel corso del 2000, e fra di esse un uomo di 70 anni e un uomo la cui sentenza, inizialmente stabilita in 6 anni di carcere, è stata mutata in condanna a morte dalla Corte d'Appello. Si stima che le persone condannate a morte siano più di 1000. La condanna a morte di una donna è stata revocata. In ottobre una mozione parlamentare per l'abolizione della pena di morte non è stata approvata. Soltanto 66 membri del parlamento erano presenti al dibattito.
Condizioni carcerarie
In numerose prigioni le condizioni carcerarie rappresentavano un trattamento crudele, disumano e degradante. Sovraffollamento, carenza di cibo e di medicinali e scarse condizioni igieniche hanno causato numerosi decessi. Si ha notizia di alcuni prigionieri tenuti in prigione per oltre 5 anni in attesa di processo. Il presidente ha rilasciato a dicembre 10.623 prigionieri nel giorno dell'indipendenza.
*Nel mese di maggio, due membri della setta religiosa Mungiki, rinviati in carcere per un supplemento di istruttoria, sono stati prelevati con la forza dall'ospedale generale provinciale di Nyeri, dove erano stati ricoverati dal medico di turno per ferite gravi, e condotti alla prigione di King'ong, a Nyeri, che sembra non sia dotata di medicinali in grado di curare le loro ferite.
Rapporti e missioni di Amnesty International
Kenya: Prisons - Deaths due to torture and cruel, inhuman and degrading conditions (AI Index: AFR 32/010/2000)
AI ha visitato il Kenya in aprile per presenziare a incontri con organizzazioni non governative per i diritti umani e in novembre per assistere a un'autopsia. Nel mese di ottobre, a Nairobi si è svolto un pranzo per la campagna mondiale di AI contro la tortura.
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